Scrittori di classe

Noi ragazzi di quarta ci siamo improvvisati scrittori per una settimana grazie al concorso indetto da Conad “Scrittori di classe2”.

Dopo aver scelto con cura l’incipit, ci siamo completamente immersi all’interno del racconto ed il risultato, per noi, è davvero interessante e coinvolgente!

Incrociamo le dita e buona lettura!

INCIPIT

Juliane e Marco si ritrovarono improvvisamente catapultati dentro alla scena del quadro che stavano osservando. Non sapevano come potesse essere successa una cosa del genere, però sapevano chi era il colpevole di tutto ciò: lo strano custode di quella stanza del museo.

“Avete detto che i quadri non vi dicono niente, vi ho sentiti” disse loro il custode, che adesso vedevano piccolo e lontano, quasi un fantasma nel cielo. “Ebbene ora scoprirete che i quadri parlano. Eccome! Se volete uscire dal labirinto in cui vi ho rinchiusi, sarete costretti a parlare coi personaggi dei quadri. Fra loro ci saranno veri amici che vi aiuteranno e falsi amici che cercheranno di mettervi fuori strada. Dovete ascoltare bene tutti e cercare di capire quali sono i veri amici e quali no. Solo così troverete la porta, l’unica porta che vi permetterà di passare di quadro in quadro, fino all’uscita…”

“Di quadro in quadro?! Ma che sta dicendo? Ci faccia uscire!” esclamò Juliane.

“Ma chi è lei e quanti quadri dovremmo attraversare?” chiese invece Marco.

Quella strana e inquietante situazione spaventava un po’ i due bambini, che però cercavano coraggiosamente di controllare la loro paura.

“Io sono il custode dei quadri, e anche un mago” rispose l’uomo. “Se saprete riconoscere i veri amici, le porte saranno solo sette. Io vi aspetterò all’uscita del labirinto”.

La figura del custode scomparve e i due bambini si ritrovarono soli dentro il quadro. Per la prima volta si guardarono intorno…

E si resero conto di avere una donna accanto a loro in posa per un ritratto.

Di fronte a lei, un famoso pittore di nome Leonardo, fece cadere un’immensa macchia di vernice che si trasformò in una porta, accesso ad un altro quadro.

I bambini si ritrovarono sotto un meraviglioso cielo stellato  con un piccolo paese davanti; le stelle tutte assieme andavano a creare una costellazione.

Juliane e Marco si rivolsero alla luna per avere informazioni: “ Cara luna come stai?Possiamo disturbarti un momento? Sapresti dirci come fare per trovare la prossima porta?”.

La luna rispose: ”Certo! Ma dovrete affrontare una prova!”.

“Che tipo di prova?” ribatterono i bambini.

“Dovrete cercare una conchiglia che si trova nel luogo in cui nacque Venere e riportarmela, perché grazie al suo suono io riusciro’ finalmente a dormire!”.

I bambini si diressero verso il porto del paese e chiesero ai delfini di trasportarli sul loro dorso e di condurli fino al luogo indicato dalla luna.

Durante il percorso in acqua vennero bloccati da alcune balene che volevano impedire loro di mettere le mani sulla conchiglia, poiché essa era la casa della dea Venere.

Le stelle pero’, amiche della luna, arrivarono in loro soccorso e intonando una dolce melodia fecero addormentare le balene.

All’improvviso quando ormai stavano per giungere dalla dea, un vento fortissimo creò un vortice d’acqua che trascinò i bambini in un altro luogo.

I due giunsero sopra ad un ponte dove un marinaio, spaventato nel vedere due bambini in groppa ad un delfino, cominciò ad urlare fino a quando non gli venne, con calma, spiegato tutto.

“ Caro marinaio per caso sapresti portarci con la tua barca fino alla conchiglia di Venere?”.

“Certo, partiamo subito!”.

Il marinaio pero’, volendo la magica conchiglia tutta per sé, li condusse fuori strada e li abbandonò presso una casa in mezzo alla foresta.

I bambini spaventati e arrabbiati chiesero spiegazioni al marinaio che intanto se l’era già data a gambe.

Lui correndo gridò: “ Arriverò io prima di voi da Venere e le ruberò la magica conchiglia. Grazie al suo suono potrò fare addormentare i pesci, pescarli più facilmente e diventare ricchissimo!”

I bambini in lacrime entrarono nella casa in cerca di un rifugio per la notte e qui videro una ragazza bellissima e disperata.

Essi quindi le chiesero: “ Perché stai piangendo?”,

“Mi hanno rubato il mio prezioso orecchino di perla” rispose lei.

“ Se vuoi ti possiamo aiutare a cercarlo, dicci esattamente cos’ è successo!”.

“ L’ultima volta in cui mi ricordo di averlo visto stavo cercando di dormire e l’avevo appoggiato sul comodino, all’improvviso è apparsa alla finestra una gazza ladra e me l’ha portata via!”.

I bambini si misero in cammino alla ricerca dell’uccello e ad un tratto videro una luce fortissima sopra ad un albero, lì trovarono un nido tutto luccicante.

Cercarono di salire su di un ramo ma la gazza ladra li attaccò e li fece cadere. I bambini non si arresero, presero della legna e si misero a costruire una trappola per catturare l’uccello.

La bambina utilizzò la sua collana per attirare la gazza in trappola e ci riuscì.

I due salirono sull’albero e ripresero l’orecchino, lo riportarono alla ragazza che felice, per ricompensarli, regalò loro una moneta.

La fanciulla spiegò che se avessero lanciato quest’ultima in mare esprimendo un desiderio, si esaudirà e quindi fecero proprio così.

Qualcosa però andò storto e invece di ritrovarsi da Venere, come speravano, giunsero in un campo di grano e perlopiù sotto una pioggia fortissima.

Qui tutte le spighe in coro raccontarono loro di aver perso lo spaventapasseri che le proteggeva dai corvi: “ Il nostro coraggioso amico è stato travolto dal vento e ridotto in mille pezzi. Ci aiutate a ricomporlo?”.

“Certo, ma in cambio dovete aiutarci ad uscire da questo quadro!”.

“Nessun problema, lo spaventapasseri è infatti il guardiano dell’arcobaleno e attirandolo quaggiù vi porterà lontano!”.

Con molta fatica e dopo molte ore riuscirono a ritrovare tutti i pezzi e a ricrearlo. Tutto felice il pupazzo di paglia pronunciò una formula magica: “ Rosso giallo e arancione aiutate il vostro padrone, in un baleno fate apparire l’arcobaleno!”

I bambini soddisfatti vi ci salirono sopra e scivolarono in un altro luogo; purtroppo non era un luogo vero e proprio ma un volto immenso  formato da frutti e ortaggi.

Sentirono una vocina lontana che disse loro: “ Avvicinatevi sono qua sopra!”.

I bambini un po’ spaventati si accorsero che la voce apparteneva alla zucca dell’uomo.

“ A chi appartiene questo volto così strano?”

La zucca: “ Si tratta del signor Arcimboldo!”.

“ E come possiamo fare per fuggire da qui?”.

“Dovrete attraversare il labirinto di frutta e ortaggi, ma non sarà facile!”.

I bambini scoraggiati tentarono l’impresa e si inoltrarono nel labirinto.

Dopo alcuni passi una piccola formica cominciò ad urlare:

“ Ehi sono qui, attenti a dove mettete i piedi, stavate per schiacciarmi!”

“ Scusaci non ti avevamo vista!”.

La formica però offesa rispose loro: “ Tranquilli nessun problema, anzi se volete vi indico la giusta direzione!”.

I bambini felici seguirono il percorso consigliato ma si ritrovarono in un vicolo cieco.

Disperati, capirono che l’animaletto li aveva ingannati e non sapevano più cosa fare.

Decisero di tornare indietro e di prendere l’altra direzione, finalmente trovarono l’uscita.

Davanti a loro, all’improvviso, apparve una donna bellissima, nuda, in piedi sopra ad un’immensa conchiglia, circondata da strane figure che le giravano attorno.

“ Dolce Venere siamo felici di essere finalmente giunti fin qui davanti a te! Abbiamo percorso un tragitto lungo e difficile per aiutare la Luna, ci serve la tua conchiglia per aiutarla a dormire perché è molto stanca!”

Ad un tratto arrivò il marinaio che li aveva ingannati e tentò di aggredire Venere per prendere la conchiglia.

Juliane e Marco furiosi e con un conto in sospeso con lui, provarono a chiamare i loro amici delfini che con un battito di coda lo scaraventarono in mare.

Venere felice disse loro: “ Purtroppo non posso darvi la mia conchiglia ma la musica che contiene sì, la racchiuderò dentro a questa stella marina che vuole proprio diventare una stella del cielo!”.

I bambini soddisfatti corsero dalla luna aiutati dalle onde del mare e dalla brezza marina che li portò in alto.

La luna felice li aiutò a ritornare nel mondo reale dove li aspettava il mago- custode.

“ Allora bambini avete capito qualcosa da questa avventura?”.

“ Sì abbiamo capito che ogni opera ha la sua importanza e la sua storia e per questo te ne saremo grati in eterno. Verremo più spesso a visitare il museo basta che tu non ci ributti dentro i quadri!”

Tutti risero a crepapelle e uscirono dal museo.

FINE