Noi ragazzi di classe quinta, in questo periodo , ci siamo divertiti ad inventare e scrivere filastrocche in rima e poesie con similitudini, metafore e personificazioni. Abbiamo anche inventato dei Limerick: delle poesie originali. Tutto questo è stato possibile, dopo aver approfondito i testi poetici con la nostra insegnante.
Ed ecco di seguito alcune nostre poesie con similitudini e metafore.
LA FELICITA’
Oggi sono come un uccellino cinguettante,
una lepre saltellante.
Sono un girotondo di bambini
come una farfalla che vola nei prati
o come una rosa sbocciata.
Sono un sole splendente
che riscalda e illumina tanta gente.
Sono l’erba annaffiata
una girandola impazzita.
RABBIA
Ero un fiume che straripava,
un vulcano in eruzione,
un cuore di pietra,
onde che travolgevano tutti.
Ero un temporale pauroso,
un tuono rumoroso,
un albero spoglio,
una casa abbandonata,
una stanza buia e fredda
un orologio fermo e…
un sole coperto da nuvole scure.
EMOZIONI
Ieri ero triste come un cielo nuvoloso,
un fiore appassito,
un uccellino ferito,
un cagnolino abbandonato.
Dopo la tristezza è volata via
e mi è arrivata l’allegria.
Ero come una rosa,
non affatto silenziosa,
ero un prato con tanti fiori
di tutti i colori.
FILASTROCCHE SUL CARNEVALE
Il carnevale è divertente,
a Cittadella c’è tanta gente.
Tra carri, maschere e frittelle
coriandoli e stelle,
i bambini sono felici
perché incontrano tanti amici.
CARNEVALE
Maschere,coriandoli e stelle filanti
al carnevale di Venezia sono in tanti,
carri mascherati, festa, allegria
se non vieni vuol dire che hai l’allergia.
Arlecchino e Pulcinella
sono una coppia un po’ monella,
invece Balanzone
è goloso di torrone.
Costumi, trucchi, pettinature
gli occhiali hanno bellissime montature,
il carnevale è ormai passato ma non va dimenticato.
LIMERICK
Un signore di Salerno
muore e va all’inferno,
ma al diavolo fa un sorriso
e un Angelo lo porta in Paradiso.
Quello strano signore di Salerno.
Gigetto di Torino
va a tutto gas sul motorino
contro un palo si schiantò
e in Paradiso si trovò
Che sciocco quel Gigetto di Torino.
C’era un ragazzo dell’Arabia Saudita
che si mangiava le unghie delle dita,
era una brutta abitudine
condannata ad ogni latitudine.
Quel ragazzo dell’Arabia Saudita.
C’era Sara di Treviso
aveva sempre il sorriso.
Le piaceva consolare la gente
per farla allegra e sorridente.
Quella gentile Sara di Treviso.
Una cara signora di Bolzano
aveva una morbida mano
accarezzava proprio tutti
anche quelli più brutti. Quella cara signora di Bolzano.